CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
non ha fame - gli disse il Principe. - Fame o non fame, deve mangiare questa frittata; l'ho fatta apposta per lui. Il gattino, preso pel collo, col
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con ogni misurino di lupini! Per questo si affollavano a comprare! - Va bene - disse la moglie. - Ora che sei sicuro che non ce n'è, rimetti i lupini
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poté frenarsi e parlare, disse ai carbonai: - Affidatemi questo ragazzo. Lo porto via con me; ne farò un gran signore. Neppure al Re in persona
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! Diventava impertinente! Indispettito della risposta, il ramaio la minacciò: - Per le matte c'è il bastone. E salito su, disse alla figlia maggiore
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, da bella e giovane, si era trasformata in vecchia grinzosa e canuta che si reggeva su un bastone. Si chinò, prese in mano il bambino e disse: - Oh
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sua salute ne soffriva. - Dobbiamo vedercelo morire di malinconia? - disse la Regina. Il Re resistette ancora un po'. Vedendo però che il Reuccio
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aveva mai posto attenzione all'aspetto della vecchia, quel giorno la guardò bene. - Sembra una Strega! - disse tra sé e sé. Era tutta grinze, con i
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sbalordimento, quando la vecchia, preso il lume in mano, le disse: - Ed ora, figliola mia, andiamo a dormire. Spinse un usciolino della parete in fondo
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perché si provasse anche lui. - Senti: -- disse Cacio -- tu sonerai lo zufolo ed io canterò. Ci guadagneremo il pane così. - Bravo. Io sonerò, e tu
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mano come due bambini, per farsi coraggio. Passavano da maraviglia in maraviglia, stupiti. Poi uno disse: - Riempiamoci almeno le tasche! - Sì
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, méssala a letto, la copriva bene per riscaldarla. La mattina dopo, nel punto di andar via, la vecchina disse: - Non so come ringraziarvi della carità che
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la casa di comare Formica. - - Tu sei pazza, moglie mia! - E tu sei sciocco, marito mio! La cattiva donna tanto fece e tanto disse, che indusse il
Accademia della crusca
